Considerazioni sulla politica monetaria e sulla regolamentazione del settore bancario

Thomas Jordan, presidente della Direzione generale

110ª Assemblea generale ordinaria degli azionisti della Banca nazionale svizzera, Berna, 27.04.2018

Lo scorso anno l'economia svizzera ha chiaramente guadagnato slancio e il contesto congiunturale globale si è evoluto positivamente. Con l'indebolimento del franco dalla seconda metà del 2017, anche sui mercati valutari si è potuto osservare uno sviluppo favorevole. Si è pertanto ridotta la netta sopravvalutazione del franco. Ciò nonostante, esso ha pur sempre una quotazione elevata. L'inflazione rimane bassa e le pressioni inflazionistiche continuano a essere molto contenute.

In siffatto contesto la Banca nazionale svizzera mantiene la propria politica monetaria espansiva. L'interesse negativo e la disponibilità a intervenire se occorre sul mercato dei cambi restano entrambi necessari. Al momento attuale un inasprimento delle condizioni monetarie sarebbe prematuro e metterebbe inutilmente a repentaglio la dinamica positiva dell'economia.

A seguito della crisi finanziaria globale sono stati intrapresi sforzi a livello internazionale e nazionale che hanno nettamente accresciuto la resistenza del sistema finanziario nell'eventualità di future crisi. Da un lato, gli organismi internazionali hanno definito nuovi standard in materia di liquidità e di capitale proprio applicabili a tutte le banche. Dall'altro, le cosiddette banche di rilevanza sistemica devono detenere riserve di capitale addizionali nonché adottare misure finanziarie e organizzative per l'evenienza che esse vengano a trovarsi in gravi difficoltà.

In Svizzera, il settore bancario ha una grande rilevanza economica. In esso svolgono un ruolo significativo istituti efficienti e attivi internazionalmente. Uno smantellamento delle banche di rilevanza sistemica non sarebbe perciò nell'interesse economico generale della Svizzera. È quindi tanto più importante che tali banche siano sufficientemente robuste. Per questo motivo per le banche di rilevanza sistemica la normativa svizzera prevede requisiti patrimoniali più elevati rispetto agli standard minimi definiti nello schema di regolamentazione internazionale. Ma tali requisiti non dovrebbero essere visti riduttivamente come un fattore di costo. Un sistema bancario solido rappresenta un considerevole vantaggio di localizzazione nella concorrenza internazionale ed è quindi desiderabile non soltanto sul piano della stabilità finanziaria, ma anche dal punto di vista delle stesse banche. Inoltre, la Svizzera ha adottato un approccio piuttosto snello, che non interviene attivamente né nel modello gestionale né nella struttura organizzativa delle banche.

Dieci anni dopo la crisi finanziaria la capacità di resistenza del sistema bancario elvetico è nettamente cresciuta. Si tratta ora di completare coerentemente l'attuazione della regolamentazione. Ovviamente anche in futuro le autorità dovranno verificarne di volta in volta l'efficacia e i costi.

La nuova regolamentazione bancaria è destinata a ridurre notevolmente la probabilità e la portata di un'eventuale crisi finanziaria. Nel contempo, la regolamentazione svizzera risolverà anche il problema "too big to fail". Tutto sommato, la conseguente maggiore capacità di resistenza del settore bancario dovrebbe ripercuotersi positivamente sull'andamento dell'economia e sul benessere.