Che cosa fa di una moneta una buona moneta?
Riassunto
La storia mostra che la disponibilità di buona moneta è una conquista fragile. La moneta è considerata "buona" quando ha un valore stabile ed è quindi in grado di svolgere in modo duraturo le funzioni di mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Una buona moneta offre sicurezza e fiducia, favorendo pace e coesione sociali.
Sebbene il valore della moneta non sia mai stato così stabile come negli ultimi vent'anni, in seguito alla crisi finanziaria e alla riposta delle banche centrali sono aumentati i timori per la sua solidità. La base monetaria è cresciuta in modo massiccio, i tassi di interesse si situano ai minimi storici. In passato questi erano spesso indicatori anticipatori di una svalutazione.
Nel sistema monetario svizzero circolano due forme di moneta: la moneta di banca centrale - le banconote più gli averi a vista delle banche presso la Banca nazionale svizzera (BNS) - e i depositi bancari.
Oggigiorno la moneta di banca centrale è costituita da moneta cartacea, vale a dire che la sua emissione è del tutto flessibile. Una banca centrale capace di fare un buon uso di tale flessibilità può mantenere stabile il valore della moneta e limitare i danni all'economia in un momento di crisi. Spesso però la moneta cartacea si è rivelata decisamente scadente, con conseguenze disastrose. Non si dovrebbe infatti abusare di questa flessibilità per stampare moneta e risolvere così problemi politici. La moneta di banca centrale è "buona" quando il regime di moneta cartacea è fondato su tre pilastri: un mandato di banca centrale imperniato sulla stabilità dei prezzi, l'indipendenza della banca centrale e finanze pubbliche solide. La stabilità della moneta di banca centrale è una condizione necessaria affinché i depositi bancari siano buona moneta. Inoltre le banche devono sempre essere solvibili e disporre di liquidità e devono impostare il proprio modello di business di conseguenza. In Svizzera moneta di banca centrale e depositi bancari sono buona moneta. La forte espansione della base monetaria negli ultimi anni non costituisce un rischio per la stabilità della nostra valuta, in quanto con essa la BNS ha soltanto risposto a un aumento della domanda di franchi. Senza tale incremento, il livello dei prezzi sarebbe calato sensibilmente, il franco si sarebbe apprezzato ancor di più e l'attività economica sarebbe crollata.
Anche nell'attuale situazione di crisi da coronavirus le responsabilità della politica monetaria devono essere chiaramente separate da quelle della politica fiscale, affinché rimanga garantita l'indipendenza delle banche centrali. Un debito pubblico eccessivo potrebbe costringere una banca centrale a focalizzare la propria politica monetaria sul bilancio dello Stato anziché sulla stabilità dei prezzi. La qualità della moneta ne risulterebbe compromessa. In Svizzera la crisi ha rafforzato le richieste di maggiori distribuzioni di utile da parte della BNS. Tuttavia, l'ammontare di queste ultime dipende dal potenziale di rendimento degli investimenti e la dotazione di capitale proprio deve essere adeguata ai rischi insiti nel bilancio della banca centrale. Per poter sfruttare anche in futuro, nell'interesse del Paese, i vantaggi della flessibilità, occorre preservare fin da oggi i tre pilastri di un sistema di moneta cartacea solido.