Stabilità dei prezzi grazie a una politica monetaria lungimirante
Riassunto
Negli scorsi anni la Banca nazionale ha dovuto assicurare la stabilità dei prezzi in situazioni molto diverse. Grazie alla focalizzazione sul suo mandato e alla sua strategia di politica monetaria vi è riuscita bene.
Gli anni precedenti la pandemia da coronavirus sono stati caratterizzati da una bassa inflazione. Con lo scoppio della pandemia la congiuntura mondiale ha subito un drastico crollo e il franco, in quanto moneta rifugio, si è trovato ancora una volta esposto a una forte spinta all'apprezzamento. In questa fase la BNS ha assolto il suo mandato contrastando il pericolo di deflazione tramite l'interesse negativo e acquisti di valuta estera in grande quantità.
Dopo essersi mantenuta per anni a livelli estremamente bassi, con l'esaurirsi della pandemia l'inflazione si è bruscamente ripresentata con piena forza su scala mondiale. Un'offerta di beni ridotta a causa delle misure di contenimento e di strozzature nelle catene di fornitura si è trovata confrontata a una forte domanda indotta da un fabbisogno arretrato di approvvigionamento. Con lo scoppio della guerra in Ucraina i prezzi dell'energia hanno subito un'ulteriore impennata impartendo una spinta addizionale all'inflazione.
La Banca nazionale ha inasprito la politica monetaria precocemente a confronto di altri paesi. Già nella seconda metà del 2021 ha consapevolmente consentito un apprezzamento del franco, acquistando valuta estera solo in misura contenuta. Dopo il primo trimestre 2022 ha cessato tali acquisti e a partire dalla metà dell'anno ha irrigidito la politica monetaria sia innalzando a più riprese il tasso guida BNS sia vendendo valuta estera.
Anche grazie al precoce inasprimento monetario l'inflazione in Svizzera è stata sempre nettamente più bassa che in molti altri paesi, e già da metà 2023 si colloca nuovamente entro l'area di stabilità dei prezzi. Senza la politica monetaria lungimirante della Banca nazionale sarebbe poi stato necessario un aumento ben più forte del tasso guida BNS, con conseguenze potenzialmente negative sulla congiuntura e sul mercato del lavoro. L'efficacia della lotta all'inflazione ha permesso alla BNS di allentare nel marzo 2024 la sua politica monetaria, cosa che in pari tempo favorisce lo sviluppo economico.
Sebbene il suo approccio si sia dimostrato valido nelle circostanze più diverse, la Banca nazionale intende riesaminare costantemente con occhio critico le proprie valutazioni, adoperandosi per individuare con la massima tempestività i mutamenti nelle condizioni quadro e analizzarne le implicazioni. In tal modo essa è bene equipaggiata ad assicurare anche in futuro la stabilità dei prezzi in Svizzera.