Domande e risposte sugli swap di valute in franchi
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Uno swap di valute consiste nell'acquisto (vendita) di una certa valuta contro un'altra valuta e nella contestuale vendita (acquisto) a termine delle stesse valute. Nel caso degli swap conclusi dalla Banca nazionale l'operazione ha per oggetto lo scambio di franchi contro una valuta estera. I tassi di cambio a pronti e a termine sono stabiliti al momento della stipula.
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Gli swap di valute contro franchi conclusi dalla Banca nazionale sono riconducibili a tre diversi tipi, a seconda della funzione svolta: come strumento per regolare la liquidità sul mercato monetario in franchi; nel quadro di accordi di swap stipulati con altre banche centrali, come mezzo per fornire valuta estera alle controparti della Banca nazionale in Svizzera; sempre nel quadro di detti accordi, come mezzo per fornire liquidità in franchi svizzeri a mercati di finanziamento esteri per il tramite delle altre banche centrali partecipanti.
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Ciò avviene mediante gli swap per l'immissione o l'assorbimento di liquidità.
Nel caso degli swap di valute per l'immissione di liquidità la Banca nazionale cede alla controparte franchi ricevendo in cambio valuta estera quale garanzia. L'ammontare in franchi è accreditato alla controparte per la durata del contratto, accrescendo così in misura corrispondente la liquidità nel mercato monetario. Se alla scadenza lo swap non è rinnovato, tale liquidità è nuovamente sottratta al mercato.
Gli swap di valute per l'assorbimento di liquidità funzionano allo stesso modo, ma in senso contrario, e possono essere impiegati al fine di ridurre la liquidità nel mercato monetario in franchi per la durata dell'operazione.
Gli swap di valute sono conclusi su base bilaterale con un'ampia gamma di controparti in Svizzera e all'estero. Fino al 2000 gli swap di valute costituivano il più importante strumento della Banca nazionale per la regolazione della liquidità nel mercato monetario in franchi. In seguito essi sono stati rimpiazzati dalle operazioni pronti contro termine (PcT).
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A tale scopo vengono conclusi swap di valute fra banche centrali, mediante i quali è messa a disposizione degli istituti bancari e di altri operatori del mercato finanziario residenti in Svizzera la valuta estera - soprattutto dollari USA - di cui questi necessitano. All'occorrenza tale valuta è assegnata dalla Banca nazionale, mediante aste di pronti contro termine, alle controparti che ne fanno richiesta. Essa riceve la necessaria valuta estera dalla corrispondente banca centrale, nel quadro di accordi di swap a fini di liquidità, contro il deposito presso la stessa di franchi a titolo di garanzia. In questo tipo di operazioni la Banca nazionale assume la veste di intermediario. Queste operazioni non hanno effetto alcuno sulla liquidità in franchi, ma contribuiscono ad allentare le tensioni sui mercati di finanziamento.
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Questi swap di valute fra banche centrali sono destinati a colmare una carenza di liquidità in franchi nelle banche estere che non hanno un accesso diretto alle operazioni di mercato monetario della Banca nazionale. Nel quadro degli accordi di swap la Banca nazionale mette a disposizione di un'altra banca centrale fondi in franchi che, all'occorrenza, questa può offrire alle banche di sua pertinenza. Quale garanzia per la messa a disposizione di franchi di regola la Banca nazionale accetta dalla corrispondente banca centrale un ammontare equivalente di valuta estera ed eventualmente ulteriori garanzie. Gli swap di valute in questione accrescono la liquidità in franchi e influiscono quindi sulle condizioni monetarie. Al tempo stesso allentano le tensioni sui mercati di finanziamento.
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A partire dal 10 agosto 2011 la Banca nazionale ha concluso swap di valute per l'apporto di liquidità contro dollari, euro, lire sterline e dollari canadesi allo scopo di accelerare la crescita annunciata della liquidità in franchi. A fine settembre 2011 risultavano in essere swap di valute di questo tipo per l'ammontare di circa 80 miliardi di franchi. Tale elevato livello è stato ridotto nei mesi seguenti. In parte gli swap di valute sono stati sostituiti da operazioni pronti contro termine per l'immissione di liquidità e in parte si è accettata una certa riduzione della liquidità, che è comunque rimasta su livelli eccezionalmente elevati. Nella prima parte dell'estate 2012 gli acquisti di valuta estera effettuati per assicurare il cambio minimo di 1.20 franchi per euro hanno causato un'ulteriore crescita della liquidità nel mercato monetario in franchi, rendendo superflui gli swap di valute. Da fine giugno 2012 la Banca nazionale non ha più concluso swap di valute per finalità di politica monetaria.
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Agli accordi di swap per l'apporto ai mercati di liquidità in dollari USA partecipano la Banca centrale europea (BCE), la Bank of Canada, la Bank of England, la Bank of Japan, la banca centrale statunitense Federal Reserve (Fed) e la Banca nazionale. Nell'ottobre 2013 tali banche centrali hanno reso noto che gli accordi di swap fino ad allora limitati nel tempo erano divenuti permanenti, rimanendo quindi in vigore fino a nuovo avviso.
Attualmente l'unico accordo di swap con altre banche centrali utilizzato dalla Banca nazionale è quello concluso con la Fed. Dalla primavera 2012 al marzo 2020 non vi è stata alcuna richiesta di liquidità in dollari USA nelle aste settimanali a sette giorni condotte dalla Banca nazionale. In seguito alla crisi da coronavirus la domanda di tale valuta è aumentata. Nel marzo 2020, le banche centrali partecipanti hanno portato da settimanale a giornaliera la frequenza delle operazioni con scadenza a sette giorni e offerto inoltre dollari USA con scadenza a 84 giorni. Nel prosieguo dello stesso anno, la frequenza delle operazioni a sette giorni è stata nuovamente ridotta a una volta a settimana. Nel luglio 2021 dette banche centrali hanno altresì deciso di non proporre più la scadenza a 84 giorni.
Fra gennaio e metà settembre 2022 - se si prescinde da due operazioni a fini di prova - la domanda di dollari USA è stata nulla. Successivamente all'esame della situazione economica e monetaria di settembre e fino a metà ottobre vi è stata invece una domanda di tale moneta, con una aggiudicazione settimanale massima pari a 11,1 miliardi di dollari USA. La domanda era indotta da opportunità di arbitraggio createsi a causa del fatto che sul mercato degli swap di valute l'aggiustamento delle condizioni dopo il passaggio a tassi di interesse positivi ha richiesto un po' più di tempo.
Alla luce delle tensioni sulle condizioni di finanziamento in dollari USA, la frequenza delle aste a sette giorni in tale moneta è stata temporaneamente aumentata a giornaliera anche nel marzo e nell'aprile 2023. I risultati sono consultabili alla rubrica Aste della Banca nazionale in dollari USA.
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Nel quadro della proroga degli accordi di swap con la banca centrale statunitense Federal Reserve (Fed), nel novembre 2011 la Banca nazionale ha deciso di partecipare alla creazione di una rete di accordi bilaterali a tempo determinato con le succitate banche centrali. Ciò consente alla Banca nazionale, in caso di necessità, di offrire a tali banche centrali liquidità in franchi da mettere a disposizione delle rispettive controparti. Per converso, la Banca nazionale può all'occorrenza ottenere, e quindi offrire alle proprie controparti, liquidità non solo in dollari USA, ma anche in dollari canadesi, lire sterline, yen ed euro. Al momento attuale non vi è alcuna necessità di offrire alle banche in Svizzera liquidità in valute diverse dal dollaro USA. Gli accordi sono stati conclusi a scopo preventivo, per consentire di attivare prontamente, se necessario, operazioni per l'apporto di liquidità. Anche questi accordi sono divenuti permanenti nell'ottobre 2013.
Inoltre, la Banca nazionale intrattiene da molti anni un accordo di swap con la banca nazionale del Belgio, che inizialmente era stato stipulato soprattutto per coprire eventuali fabbisogni nell'ambito del sistema dei pagamenti. Nel giugno 2012 la Banca nazionale e la banca centrale polacca hanno inoltre concluso a scopo preventivo un accordo di swap franchi-zloty al fine di coprire un eventuale fabbisogno di liquidità in franchi in Polonia. Nel luglio 2014 la Banca nazionale ha sottoscritto un accordo di swap con la banca centrale cinese. Oltre alla possibilità di offrire liquidità in renminbi e in franchi nei rispettivi mercati in caso di bisogno, tale accordo realizza un importante presupposto per lo sviluppo di un mercato del renminbi in Svizzera. Infine, nel febbraio 2018 la Banca nazionale ha siglato un accordo di swap con la Bank of Korea che rafforza ulteriormente la collaborazione tra le due istituzioni.
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Fra l'ottobre 2008 e il gennaio 2010 la Banca nazionale ha fornito liquidità in franchi soprattutto a banche con sede all'estero mediante swap euro-franchi. Tali operazioni hanno avuto luogo nel quadro di accordi di swap con la BCE, la banca centrale polacca e la banca centrale ungherese.
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La piazza finanziaria elvetica e il franco svizzero occupano una posizione rilevante nel sistema finanziario globale. Pertanto le più importanti banche centrali del mondo hanno interesse che la Banca nazionale sia integrata in questa rete di accordi. Per la Banca nazionale la partecipazione è vantaggiosa in quanto le consente, in caso di bisogno, di mettere a disposizione degli operatori del mercato finanziario liquidità in valuta estera.
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La durata degli swap di valute a fini di politica monetaria può essere concordata in modo flessibile fra la Banca nazionale e le controparti. Di regola però non supera i tre mesi.
Nel caso degli swap di valute fra banche centrali nel quadro degli accordi di swap a fini di liquidità, la durata dipende dal tipo di operazioni con cui la liquidità temporanea viene messa a disposizione degli operatori del mercato finanziario. Inizialmente, all'epoca dell'introduzione delle operazioni in dollari USA, nel 2007, la scadenza abituale era di 28 giorni. In seguito sono stati attivati swap con scadenze diverse, anche di un solo giorno. Nel quadro dell'azione concertata fra banche centrali per migliorare l'approvvigionamento di liquidità in dollari USA, da metà marzo 2020 la Banca nazionale ha condotto aste con scadenze da 7 a 84 giorni. Alla luce del miglioramento durevole delle condizioni di finanziamento in dollari USA e del calo della domanda, da luglio 2021 sono offerte soltanto operazioni con scadenza a sette giorni.
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Il prezzo di uno swap di valute dipende dalle condizioni di mercato, ossia dal differenziale di interesse fra le valute oggetto di scambio. Dal punto di vista economico, per la durata del contratto viene corrisposto l'interesse relativo alla valuta ricevuta e percepito l'interesse relativo a quella ceduta, maggiorato o ridotto di un premio o di uno sconto (la cosiddetta "base") calcolato in funzione della domanda e dell'offerta delle valute in questione sui mercati di finanziamento.
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Le divise estere acquistate temporaneamente nel quadro di swap di valute a fini di politica monetaria sono contabilizzate fra gli Investimenti in valuta estera, mentre i franchi ceduti temporaneamente sono accreditati sui conti giro delle banche detenuti presso la Banca nazionale.
Le divise estere vendute temporaneamente nel quadro di swap di valute a fini di politica monetaria sono dedotte dagli Investimenti in valuta estera, mentre i franchi acquistati temporaneamente sono dedotti dai conti giro delle banche detenuti presso la Banca nazionale.
Le plus/minusvalenze di cambio sulle divise estere vengono iscritte per la durata dello swap di valute fra le Altre attività (plusvalenze) ovvero fra le Altre passività (minusvalenze). Alla scadenza, le posizioni si elidono a vicenda.
La Banca nazionale pubblica ogni trimestre su Internet sul suo portale di dati (in francese, tedesco e inglese) alla voce relativa agli investimenti in valuta della BNS una serie di tabelle in cui sono indicati gli investimenti di questo tipo per moneta di denominazione (in francese, tedesco e inglese), compresi o esclusi i derivati in cambi e con o senza le posizioni creditorie e debitorie risultanti da swap di valute.
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I dollari USA trasferiti alle banche nel quadro degli accordi di swap a fini di liquidità conclusi con la banca centrale statunitense Federal Reserve (Fed) sono contabilizzati nell'attivo del bilancio fra i Crediti per operazioni PcT in dollari USA e nel passivo fra le Altre passività a termine.
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Le garanzie ricevute nel quadro degli accordi di swap in vigore per l'approvvigionamento di liquidità in franchi dei mercati di finanziamento esteri sono contabilizzate nell'attivo di bilancio fra gli averi per operazioni di swap contro franchi e nel passivo fra gli averi in conto giro delle banche.
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A seconda delle esigenze di politica monetaria (immissione o assorbimento di liquidità), la Banca nazionale lascia che gli swap di valute si estinguano oppure li rinnova in tutto o in parte.
Lo stesso vale per gli swap di valute fra banche centrali. In questo caso il fattore determinante è se le banche commerciali necessitano ancora della liquidità che esse possono ottenere attraverso le aste di pronti contro termine.
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L'operazione a termine è stipulata al medesimo tasso di cambio di quella a pronti, maggiorato o ridotto di un premio o di uno sconto per compensare il differenziale di interesse fra le due valute. Gli investimenti in valuta risultanti da swap di valute non comportano perciò alcun rischio di cambio diretto. Le parti contraenti sono tuttavia esposte a un rischio di inadempienza, ossia al rischio che la controparte non regoli il contratto alla scadenza. In questo caso la parte adempiente è esposta a un rischio per costo di sostituzione. Infatti, poiché la valuta attesa è di norma già allocata a ulteriori investimenti, essa deve essere reperita sul mercato a un prezzo che potrebbe risultare meno favorevole di quello stipulato. Per ridurre tale rischio di inadempienza, le parti contraenti predispongono garanzie il cui valore viene costantemente adeguato a quello delle relative posizioni (il cosiddetto "margining").