Cooperazione multilaterale
Nel quadro del proprio mandato la Banca nazionale opera attivamente in varie istituzioni multilaterali: il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca dei regolamenti internazionali (BRI), il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board, FSB), l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e il Network for Greening the Financial System (NGFS); su invito essa prende parte altresì a determinati incontri del G20. La partecipazione all'FMI, all'FSB e all'OCSE avviene in collaborazione con la Confederazione e, nel caso dell'FSB, anche con l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
Banca dei regolamenti internazionali
La Banca dei regolamenti internazionali (BRI) è un'organizzazione con sede a Basilea che promuove la cooperazione in campo monetario e finanziario e funge da banca e da forum per le banche centrali. La Banca nazionale ricopre fin dalla fondazione della BRI, nel 1930, uno dei 18 seggi del Consiglio di amministrazione. Il Presidente della Direzione generale della BNS rappresenta la Banca nazionale nel Consiglio di amministrazione, l'organo decisionale supremo della BRI.
I governatori delle banche centrali dei paesi membri della BRI si incontrano con cadenza bimensile nel quadro di varie riunioni (Bimonthly Meetings) per scambiare le proprie vedute sull'evoluzione dell'economia mondiale e del sistema finanziario internazionale, nonché per guidare e sorvegliare i lavori dei diversi comitati.
Partecipazione della Banca nazionale
La Banca nazionale partecipa ai lavori dei quattro comitati permanenti della BRI: il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basel Committee on Banking Supervision), il Comitato per i pagamenti e le infrastrutture di mercato (Committee on Payments and Market Infrastructures), il Comitato sul sistema finanziario globale (Committee on the Global Financial System) e il Comitato sui mercati (Markets Committee). Essa è inoltre attiva in diversi gruppi di lavoro specialistici. Con il distacco di propri esperti la Banca nazionale mette a disposizione le sue conoscenze specialistiche e contribuisce a rafforzare e sostenere il sistema monetario e finanziario internazionale. Essa provvede inoltre a far sì che gli interessi della Svizzera siano adeguatamente presi in considerazione.
Il Comitato di Basilea formula raccomandazioni e fissa standard internazionali nel campo della supervisione bancaria. Esso è costituito da rappresentanti ad alto livello delle autorità di vigilanza e delle banche centrali di 28 giurisdizioni, fra cui anche la Svizzera, rappresentata dalla FINMA e dalla Banca nazionale.
Il Comitato per i pagamenti e le infrastrutture di mercato (CPIM) promuove la sicurezza e l'efficienza del circuito dei pagamenti senza contante e delle infrastrutture di mercato attraverso le quali sono compensate e/o regolate le transazioni finanziarie.
Il Comitato sul sistema finanziario globale (CSFG) sorveglia gli sviluppi sui mercati finanziari mondiali e analizza le loro ripercussioni sulla stabilità finanziaria.
Il Comitato sui mercati si occupa degli sviluppi correnti e della funzionalità dei mercati dell'oro, delle valute, dei capitali e delle materie prime.
BIS Innovation Hub
Il BIS Innovation Hub è stato costituito nel 2019 e vanta centri in Svizzera, a Hong Kong, Singapore, Londra e Stoccolma nonché, prossimamente, a Parigi/Francoforte e a Toronto. È stata inoltre siglata una partnership strategica con la Federal Reserve Bank of New York. Obiettivo dell'Innovation Hub è acquisire conoscenze approfondite sulle innovazioni tecnologiche che hanno ripercussioni sull'attività delle banche centrali e sviluppare beni pubblici tecnologici che aiutino a migliorare ulteriormente il funzionamento del sistema finanziario globale. Presso gli uffici di Basilea e Zurigo del centro svizzero, specialiste e specialisti della BRI e della BNS sono impegnati in vari progetti. Segue una descrizione dei lavori già conclusi o ancora in corso.
Progetti a cura del centro svizzero
Le prime due fasi del progetto Helvetia sono nate dalla collaborazione tra la BNS, la BRI e SIX Group SA quale operatore dell'infrastruttura svizzera del mercato finanziario. Alla seconda fase hanno preso parte anche cinque banche commerciali. Il progetto è passato poi alla sperimentazione pilota senza la partecipazione della BRI.
La prima fase era incentrata sull'approntamento di moneta di banca centrale per le istituzioni finanziarie in un'infrastruttura basata sulla tecnologia di registro distribuito ("distributed ledger technology", DLT) per la custodia e il trasferimento di titoli digitali (basati su token). A tal fine è stato utilizzato il sistema di test di SDX (SIX Digital Exchange), la piattaforma regolamentata di SIX per i titoli digitali. Concretamente sono stati esaminati due approcci per il regolamento in moneta di banca centrale di titoli digitali, rivelatisi entrambi realizzabili sia sotto il profilo tecnico che giuridico.
Con l'emissione su SDX di una CBDC all'ingrosso ("wholesale central bank digital currency", ossia una moneta digitale di banca centrale per le istituzioni finanziarie) è stato analizzato il regolamento integrato delle transazioni. Con il collegamento all'RTGS (Real Time Gross Settlement) - interfaccia tra SDX e il sistema di pagamento svizzero Swiss Interbank Clearing (sistema SIC) - è stato invece provato il regolamento sincronizzato. Il collegamento ha sfruttato funzionalità del sistema SIC già presenti.
La seconda fase aveva invece per obiettivo quello di testare l'integrazione della CBDC all'ingrosso nei sistemi di "core banking" e nei processi esistenti delle banche commerciali e centrali.
Nel quadro della sperimentazione pilota Helvetia, attualmente in corso, la BNS emette una CBDC all'ingrosso per il regolamento sulla piattaforma SDX di diverse transazioni di mercato finanziario.
Progetto Jura mirava a testare il regolamento di operazioni valutarie in euro e franchi digitali all'ingrosso così come l'emissione, il trasferimento e il riacquisto, tra istituzioni finanziarie francesi e svizzere, di un commercial paper francese tokenizzato denominato in euro. Il progetto Jura ha proseguito i lavori svolti dalla BNS e dal BIS Innovation Hub nel quadro del progetto Helvetia ed è parte di una serie di sperimentazioni sulle CBDC all'ingrosso avviata da BdF nel 2020.
L'obiettivo del progetto Jura era analizzare come euro e franchi digitali all'ingrosso possono essere trasferiti direttamente, tra banche commerciali francesi e svizzere, tramite un'unica piattaforma basata sulla "distributed ledger technology" e operata da terzi. Il regolamento di attivi tokenizzati e operazioni valutarie è avvenuto in modo sicuro ed efficiente mediante meccanismi di tipo pagamento contro pagamento ("payment versus payment") e consegna contro pagamento ("delivery versus payment"). La sperimentazione è stata condotta in un ambiente quasi reale, procedendo a effettivi trasferimenti di valori e nel rispetto dei requisiti regolamentari in vigore.
L'emissione di CBDC all'ingrosso su una piattaforma di terzi e il conferimento dell'accesso diretto alla moneta di banca centrale a istituzioni finanziarie non residenti regolamentate sollevano complesse questioni di politica monetaria. Il progetto Jura ha esaminato un nuovo approccio che contempla l'integrazione di sottoreti ("subnetwork") e un sistema "dual-notary signing" e che potrebbe accrescere la fiducia delle banche centrali per quanto riguarda sia l'emissione di CBDC all'ingrosso su piattaforme di terzi, sia l'accesso a CBDC all'ingrosso per le istituzioni finanziarie non residenti.
Il progetto Mariana ha testato la negoziazione transfrontaliera e il regolamento di operazioni valutarie a pronti di CBDC all'ingrosso ("wholesale central bank digital currencies") in franchi, in euro e in dollari di Singapore fra istituzioni finanziarie simulate, utilizzando nuove tecnologie di finanza decentralizzata ("decentralized finance", DeFi).
Lo studio di fattibilità era basato su (i) uno standard tecnico comune di token, come utilizzato da una blockchain pubblica, per agevolare lo scambio e l'interoperabilità tra le monete, (ii) ponti per il trasferimento ininterrotto di CBDC all'ingrosso tra reti diverse e (iii) un cosiddetto market maker automatizzato ("automated market maker", AMM), ossia un tipo specifico di scambio decentralizzato che automatizza la negoziazione e il regolamento di operazioni valutarie a pronti.
Lo studio è stato condotto congiuntamente dalla BNS, da Banque de France, dalla Monetary Authority of Singapore e da tre centri dell'Innovation Hub della BRI (Svizzera, Eurosystem e Singapore).
Il progetto Rio è impegnato nello sviluppo del prototipo di una piattaforma per il monitoraggio dei mercati ad alta frequenza. Per effetto delle nuove tecnologie l'attività di negoziazione, ad esempio sui mercati valutari, ha infatti conosciuto una forte accelerazione negli ultimi decenni, diventando sempre più frammentata; gli scambi avvengono, cioè, parallelamente su un numero crescente di piattaforme. Le banche centrali si trovano perciò di fronte alla sfida di restare al passo con l'evoluzione sui mercati ad alta frequenza. Il prototipo realizzato nel centro svizzero è concepito per permettere di elaborare in tempo reale i rapidi movimenti di mercato e l'enorme mole di dati provenienti da varie piazze di negoziazione. Alle banche centrali viene così messo a disposizione uno strumento di monitoraggio e analisi delle condizioni di negoziazione.
Nel quadro del progetto Tourbillon sono stati sviluppati due prototipi di una piattaforma per CBDC al dettaglio ("retail central bank digital currencies") che consenta al soggetto pagante un anonimato simile a quello garantito dal contante. Effettuare pagamenti anonimi è una delle esigenze espresse dalla popolazione. Il principio dell'anonimato del soggetto pagante offre una tutela della sfera privata a consumatori e consumatrici, ma non ai soggetti beneficiari dei pagamenti. Nell'ambito dei due prototipi realizzati, una consumatrice che esegue un pagamento con CBDC al dettaglio a favore di un commerciante non trasmette a nessuno i propri dati personali: né al commerciante, né alle banche o alla banca centrale. L'identità del commerciante, per contro, è resa nota alla banca dello stesso (in quanto elemento del pagamento) dove è trattata, come di consueto, in modo confidenziale. Questo principio contribuisce a contenere l'evasione fiscale e i pagamenti illeciti. Per prevenire le contraffazioni, la banca centrale può prendere conoscenza dell'importo della transazione, ma non ottiene alcun dato sui soggetti paganti o beneficiari.
Uno dei due prototipi implementava inoltre un approccio volto ad accrescere la sicurezza contro gli attacchi quantistici tramite firme cieche quantisticamente sicure ("quantum-safe blind signatures"). È stato osservato che, seppur fattibile, l'approccio comporterebbe una sensibile riduzione del volume delle transazioni rispetto al modello basato sulla crittografia convenzionale e richiederebbe inoltre ulteriori risorse per la ricerca e lo sviluppo.
Il progetto Promissa esamina la tokenizzazione delle cosiddette "promissory notes" (promesse di pagamento). Si tratta di strumenti finanziari utilizzati ad esempio dalle banche multilaterali di sviluppo per il proprio finanziamento. La tokenizzazione di questi strumenti, oggi incentrati sul cartaceo, mira a semplificarne la custodia e l'amministrazione per ridurre costi e fonti di errore. Il progetto è frutto della collaborazione fra l'Innovation Hub della BRI, la Banca mondiale e la BNS.
Il progetto Neo intende coadiuvare le banche centrali nel processo decisionale della politica monetaria attraverso l'esplorazione di nuove fonti di dati e l'impiego di metodologie analitiche innovative quali l'intelligenza artificiale (IA). I risultati delle rilevazioni statistiche, infatti, sono spesso disponibili solo con un notevole differimento temporale. L'obiettivo è dunque quello di poter misurare in tempi rapidi e a livello granulare ad esempio l'attività economica, avvalendosi di dati sul trasporto di merci e persone, sull'inquinamento atmosferico, sul consumo di elettricità, sul commercio al dettaglio e sul circuito dei pagamenti.
Nel quadro del progetto Agorá, la BRI insieme a sette banche centrali (Banque de France in rappresentanza dell'Eurosistema, Bank of Japan, Bank of Korea, Banco de México, Banca nazionale svizzera, Bank of England e Federal Reserve Bank of New York) esamina come integrare senza soluzione di continuità i depositi tokenizzati della clientela presso le banche commerciali e CBDC all'ingrosso ("wholesale central bank digital currencies") in una piattaforma finanziaria programmabile di tipo pubblico privato al fine di ovviare alle inefficienze nell'ambito dei pagamenti transfrontalieri.
Consiglio per la stabilità finanziaria
Il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board - FSB) è stato istituito su incarico del G20 nel 2009 in seguito alla crisi finanziaria. Il suo compito è rafforzare la stabilità finanziaria globale, coordinando l'attuazione, nel settore finanziario, di misure regolamentari, di vigilanza e di altra natura. A tale scopo, l'FSB riunisce le autorità nazionali preposte alla stabilità del sistema finanziario (banche centrali, organi di vigilanza e ministeri delle finanze), organizzazioni internazionali ed enti di normazione.
Partecipazione della Banca nazionale
La Banca nazionale e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) rappresentano congiuntamente la Svizzera nell'assemblea plenaria (Plenary) dell'FSB. La Banca nazionale è altresì membro del comitato direttivo (Steering Committee) e del comitato permanente per la valutazione delle vulnerabilità (Standing Committee on Assessment of Vulnerabilities). La rappresentanza della Svizzera in altri comitati (Standing Committee on Supervisory and Regulatory Cooperation, Standing Committee on Standards Implementation, Standing Committee on Budget and Resources) e gruppi di lavoro è ripartita fra l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), il DFF e la Banca nazionale, che definiscono di volta in volta in stretta collaborazione la posizione elvetica.
Rischi nel sistema finanziario
L'FSB si occupa in particolare dei rischi presenti nel sistema finanziario e delle misure atte a fronteggiarli. In tale contesto ha dato impulso a varie riforme del sistema finanziario.
Fondo monetario internazionale
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) si adopera al fine di promuovere la stabilità del sistema monetario e finanziario globale, nonché la stabilità macroeconomica e finanziaria dei paesi membri. Le sue principali attività sono la sorveglianza delle politiche economiche, il sostegno finanziario ai paesi con difficoltà di bilancia dei pagamenti e l'assistenza tecnica.
Partecipazione della Banca nazionale
L'FMI è per la Svizzera l'istituzione cardine ai fini della cooperazione monetaria internazionale. La partecipazione della Svizzera all'FMI è assicurata congiuntamente dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) e dalla Banca nazionale. Il Presidente della Direzione generale della Banca nazionale rappresenta la Svizzera nel Consiglio dei governatori, l'organo decisionale supremo dell'FMI, costituito da un rappresentante per ciascun paese membro. Il capo del DFF occupa uno dei 24 seggi del Comitato monetario e finanziario internazionale (IMFC), il principale organo di direzione strategica.
La Svizzera fa parte dell'FMI dal 1992. Essa costituisce un gruppo di voto assieme ad Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Polonia, Serbia, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Attualmente designa il Direttore esecutivo del gruppo di voto, che ricopre uno dei 24 seggi del Consiglio esecutivo, il più importante organo operativo del FMI. Dal novembre 2014 il direttore esecutivo del gruppo di voto è designato alternativamente dalla Svizzera e dalla Polonia per un periodo di due anni. Il posto di direttore esecutivo svizzero è occupato in alternanza da un rappresentante del DFF e della Banca nazionale. Il DFF e la Banca nazionale stabiliscono la politica della Svizzera nell'ambito dell'FMI e assistono il direttore esecutivo svizzero nell'esercizio delle sue funzioni.
Country Report sulla politica economica della Svizzera
L’FMI segue e verifica periodicamente, di norma una volta all’anno, l’evoluzione economica di tutti i paesi membri, accertando inoltre, ogni cinque anni circa, la stabilità dei loro sistemi finanziari.
Le valutazioni più recenti sono consultabili ai link sottostanti.
Prestazioni finanziarie della Banca nazionale nei confronti del FMI
Le seguenti prestazioni finanziarie connesse con la partecipazione all'FMI sono fornite dalla Banca nazionale. A fine ottobre 2024:
Importo massimo | Utilizzo | Margine non utilizzato | |
Quote | 5 771 mio di DSP (6 748 mio di CHF) |
1 467 mio di DSP (1 715 mio di CHF) |
4 304 mio di DSP (5 033 mio di CHF) |
NAB | 11 081 mio di DSP (12 957 mio di CHF) |
0 mio di DSP (0 mio di CHF) |
11 081 mio di DSP (12 957 mio di CHF) |
Linea di credito bilaterale | 3 132 mio di DSP (3 662 mio di CHF) |
0 mio di DSP (0 mio di CHF) |
3 132 mio di DSP (3 662 mio di CHF) |
PRGT | 1 357 mio di DSP (1 587 mio di CHF) |
857 mio di DSP (1 003 mio di CHF) |
500 mio di DSP (585 mio di CHF) |
RST | 500 mio di DSP (585 mio di CHF) |
500 mio di DSP (585 mio di CHF) |
0 mio di DSP (0 mio di CHF) |
Accordi volontari di scambio | 4 410 mio di DSP (5 156 mio di CHF) |
541 mio di DSP (632 mio di CHF) |
3 869 mio di DSP (4 524 mio di CHF) |
Il Diritto Speciale di Prelievo (DSP) è l'unità di conto dell'FMI, calcolata in base ai tassi di cambio ponderati di dollaro USA, euro, renminbi cinese, yen e lira sterlina.
Le quote costituiscono la principale fonte di finanziamento dell'FMI. Il loro ammontare è definito in funzione della forza economica dei paesi membri. La quota della Svizzera è di 5771,1 milioni di DSP, equivalenti all'1,21% della quota complessiva di 477 miliardi di DSP. La parte della quota svizzera utilizzata dall'FMI è una posizione liquida di cui la BNS può, in caso di necessità, esigere la restituzione.
I Nuovi accordi di prestito (New Arrangements to Borrow, NAB) costituiscono una rete di sicurezza finanziaria per l'FMI. Grazie ai NAB, il Fondo può disporre, in aggiunta alle sue risorse ordinarie, di fondi per un ammontare massimo di 361 miliardi di DSP. Attualmente partecipano ai NAB 38 paesi. L'impegno massimo della Banca nazionale a fronte dei NAB ammonta a 11'081,3 miliardi di DSP. La parte utilizzata della quota svizzera e i fondi utilizzati a fronte dei NAB sono ricomprese nelle riserve in valuta.
Gli accordi di prestito bilaterali rafforzano la capacità di prestito dell'FMI quando le risorse derivanti dalle quote e dai NAB sono in ampia misura esaurite. Ad oggi, numerosi paesi membri o le rispettive banche centrali hanno promesso fondi per un totale di oltre 138 miliardi di DSP nel quadro di accordi di prestito bilaterali. La BNS ha concesso all'FMI una linea di credito bilaterale per 3'662 miliardi di franchi.
Il Fondo fiduciario per la riduzione della povertà e la crescita (Poverty Reduction and Growth Trust, PRGT) accorda crediti a tasso di interesse agevolato a paesi membri a basso reddito. Il PRGT è finanziato con contributi bilaterali e mezzi propri del FMI. La Banca nazionale finanzia il contributo svizzero alla dotazione del PRGT mediante crediti. La Confederazione garantisce alla Banca nazionale il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi alle scadenze convenute e finanzia inoltre il sussidio in conto interessi.
Il fondo fiduciario per la resilienza e la sostenibilità (Resilience and Sustainability Trust, RST) eroga prestiti a paesi membri dell'FMI poveri e vulnerabili. Questi prestiti coadiuvano l'attuazione di riforme macroeconomiche e misure strutturali a più lungo termine volte a fronteggiare le sfide relative al cambiamento climatico e alla prevenzione di pandemie. L'obiettivo è non da ultimo rafforzare la stabilità e la resilienza del sistema finanziario globale. L'RST viene finanziato mediante prestiti e contributi volontari dei paesi creditori. La Banca nazionale mette a disposizione dell'FMI un prestito, che analogamente al PRGT è garantito dalla Confederazione.
Il diritto speciale di prelievo (DSP) non è solo un'unità di conto, ma anche una moneta di riserva creata dall'FMI e un mezzo di pagamento internazionale. Nel quadro dell'accordo volontario di scambio con l'FMI la BNS si è impegnata ad acquistare o vendere DSP contro valute (dollari USA, euro) fino a un importo massimo concordato di 4,410 miliardi di DSP.
Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un’istituzione multilaterale impegnata a promuovere la crescita economica, il benessere e lo sviluppo sostenibile tra i propri Stati membri. Offre una piattaforma che consente ai governi di partecipare alla ricerca di soluzioni politiche, condivide conoscenze specialistiche e dati ed elabora standard a sostegno della stabilità e del commercio nell’economia globale. Tutte le informazioni sull’OCSE sono disponibili qui.
Partecipazione della Banca nazionale
La Svizzera è membro fondatore dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Essa è presente nei comitati intergovernativi per la promozione delle relazioni di politica economica, sociale e di sviluppo fra i 36 paesi membri. La Svizzera, nella persona del suo ambasciatore siede nel Consiglio, l'organo decisionale supremo dell'OCSE. La Svizzera partecipa in funzione del suo peso economico e contribuisce alle decisioni sul programma di lavoro e sul budget annuo.
Assieme alla Confederazione, la Banca nazionale è presente nel Comitato di politica economica (EPC), nel Comitato dei mercati finanziari (CFM) e nel Comitato di statistica (CSTAT). Il Comitato di politica economica e i suoi gruppi di lavoro si occupano a livello politico e scientifico degli sviluppi correnti dell'economia mondiale e di questioni di politica strutturale.
Il Comitato dei mercati finanziari analizza l'evoluzione in atto nei mercati finanziari internazionali e tratta questioni inerenti alla sua regolamentazione. Il Comitato di statistica elabora, di concerto con altri organismi internazionali, gli standard di contabilità economica nazionale.
Country Report sulla politica economica della Svizzera
Con cadenza biennale l'OCSE analizza in modo approfondito l'economia di ciascun paese membro. I risultati sono pubblicati in rapporti ad hoc (Country Reports). Anche la Svizzera è periodicamente sottoposta a tale valutazione.
G20
Il G20 è il gruppo che riunisce i 19 principali paesi industrializzati ed emergenti, più l’Unione europea. Questi rappresentano circa l’80 per cento del PIL globale e circa due terzi della popolazione mondiale. Sebbene le sue decisioni non siano vincolanti, il G20 svolge nel contesto internazionale un ruolo di primo piano quale forum per la discussione di questioni economiche, finanziarie e monetarie.
Su invito, la Svizzera prende parte al cosiddetto “Finance Track” del G20, che comprende gli incontri dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali, gli incontri dei relativi supplenti e diversi gruppi di lavoro.
L’invito emana dal paese membro che esercita la presidenza del G20. Finora, la Svizzera è stata invitata dalla Russia (2013), dalla Cina (2016), dalla Germania (2017), dall’Argentina (2018) e dal Giappone (2019).
Per la Svizzera, in quanto economia aperta con un’importante piazza finanziaria, la partecipazione a questo forum di politica economica assume grande rilievo. Gli interessi della Svizzera sono curati congiuntamente dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) e dalla Banca nazionale.
Network for Greening the Financial System
Il Central Banks and Supervisors Network for Greening the Financial System (NGFS), istituito in occasione dell'One Planet Summit tenutosi a Parigi nel dicembre 2017, si impegna a promuovere una migliore comprensione e gestione dei rischi finanziari associati al cambiamento climatico.
Le attività dell'NGFS sono organizzate in vari filoni di lavoro che si occupano dei fattori microeconomici e dei canali macroeconomici attraverso i quali il cambiamento climatico può influenzare l'economia reale e la stabilità finanziaria. L'NGFS si propone inoltre come forum di condivisione volontaria delle migliori prassi, al fine di tutelare i consumatori e indirizzare i gestori patrimoniali che sono alla ricerca di investimenti sostenibili.
Adesione della BNS
Proseguendo nel solco di una lunga tradizione di cooperazione internazionale, nell'aprile 2019 la BNS è divenuta membro dell'NGFS. Con l'adesione al network, la BNS intende partecipare al dialogo e allo scambio di conoscenze per meglio comprendere e prevenire i potenziali effetti dei rischi climatici sulla macroeconomia e sulla stabilità finanziaria. Sia la BNS che l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) prendono parte alle sedute plenarie dell'NGFS.